Le performances in studio dei Candlemass si fermano qua, Leif Edling ha detto stop, il gruppo (che si è recentemente permesso di lincenziare il cantante Rob Lowe che tornerà nei Solitude Aeturnus) si concentrerà, di qui in poi, sulla sola attività dal vivo in attesa, tra poco, di compiere trent’anni di attività. Una decisione coraggiosa e radicale che li porta a prendere congedo, su disco, dai propri fans ed il gruppo lo fa con “Psalms For The Dead” uscito da poco per l’austriaca Napalm Records.
Il disco, nemmeno a farlo apposta, è in pieno un disco di doom metal che a tratti prende decisi connotati epici, si cala in un oscurità densa ed impenetrabile e recupera qualcosa di settantiano con i suoi inseriti di hammond, sempre piuttosto azzeccati. Rob Lowe, a riprova del licenziamento senza giusta causa, offre ancora una volta una bella perfomance, molto sentita e coinvolgente, a tal punto da affermare che probabilmente, nonostante le nostalgie varie per i passati cantanti, sia il più versatile ed evocativo che gli svedesi abbiano mai avuto.
Tuttavia è avvertibile un certo calo rispetto al disco precedente, intendiamoci: la classe non è acqua, tuttavia probabilmente “Death Doom Magic” aveva più frecce al suo arco, soprattutto una maggiore qualità del soundwriting, che lo faceva risaltare all’interno di una discografia di tutto rispetto. Nonostante questa leggera sfumatura negativa, i Candlemass vi porgono i loro ossequi finali… osate non ricambiare??